VAGONE COMICO



I TIPI DI PARRUCCHIERI 
di Samuele T.
Ci sono moltissimi tipi di parrucchiere nel Mondo, in questo testo descriverò i tre più strani e divertenti.
Il primo tipo è il parrucchiere nonno o anziano: la maggior parte di questi parrucchieri non vedono nulla ed hanno perso quasi completamente la sensibilità e coordinazione in mani e braccia. Quindi dirgli che vuoi i capelli non troppo corti sarebbe come dirgli che vuoi diventare pelato, visto che toccandoti la testa sentirebbe più capelli se sei pelato.
Il secondo tipo è il parrucchiere pazzo: naturalmente i suoi capelli avranno come minimo venti o trenta tinte diverse, al posto delle forbici userà delle falci e un tosaerba da giardino e gli unici tagli che sa fare sono illegali in centotrenta nazioni e venti religioni, rischiando la galera.
Il terzo ed ultimo tipo che descriverò è il parrucchiere distratto o anche detto sonnambulo: è chiamato sonnambulo perché molto probabilmente starà dormendo quando taglierà i capelli. Entrare in un posto dove c’è lui è come buttarsi da una finestra. Se sei fortunato rischierai solo un taglio di trenta centimetri in testa,  se no la morte.
Quindi questi sono i tre parrucchieri più assurdi e divertenti del mondo.

MIO PADRE E LA PARTITA
di Sara A.
Mio padre quando guarda la partita si trasforma, sembra un'altra persona.
Si mette seduto sul divano ma con l'ansia che ha sembra che sta sui carboni ardenti.
Ad ogni azione cambia espressione del viso. All' inizio la sua faccia è tesa, poi con lo sguardo segue il pallone, aggrotta le sopracciglia e la fronte.
Se qualche giocatore sbaglia si arrabbia e inveisce contro.
Quando invece, la sua squadra fa "goal" si alza in piedi, esulta e gli viene la pelle d'oca.
Se capita poi che la sua squadra preferita gioca in orario di pranzo o cena,lui mangia dopo perché dice che gli si chiude lo stomaco.

I QUADERNI
di Camilla R.
I quaderni sono i più antichi strumenti utilizzati dalle persone per annotare, svolgere esercizi ecc. 
Molti li ritengono semplici oggetti ma per i giovani studenti possono essere compagni di viaggio spietati ed ingannatori. 
Per esempio possono crearsi delle orecchie: sintomo che ti stanno vivamente invitando ad ascoltare la lezione. In caso contrario gli appunti che tu ricordavi aver copiato ordinatamente, diventano improvvisamente illeggibili e confusionari. 
Oppure i quaderni hanno il brutto vizio di farti saltare le pagine perché a queste improvvisamente, aveva preso la voglia di giocare a nascondino. Oppure, ancora peggio, non ti fanno trovare i compiti o gli appunti e si divertono mentre si dice, quando l’insegnante te li sta chiedendo “un minuto professoressa! Mi ricordavo di averli messi proprio qui” facendoti passare per un autentico imbranato o per il solito alunno indisciplinato che non presta mai attenzione. 
Capitolo a parte meritano i quaderni ad anelli. 
Questi sono autentici biricchini che si divertono a perdere i fogli altrui, o a farli  finire nel momento meno opportuno. O ancora mischiano tutte le data e tu non sai più che cosa hai fatto il 3 Gennaio, il 2 Marzo…. E quando il professore dice “Allora prendiamo gli appunti del 29 Maggio“ fai prima a sbattere la testa contro il muro. Inoltre i quaderni ad anelli possono essere dei veri e propri cannibali. 
Se capita di comprarne uno così è meglio andare a scuola con i guantoni da boxe. In effetti potrebbero essere usati come tritacarne in molte macellerie. Sarebbero molto economici perché non usano nessuna elettricità e non bisognerebbe neanche frollare la carne.
LA GITA ALLO ZOO
di Giada A.
Questa mattina la classe II A della scuola elementare di Via di Vittorio è andata in gita allo zoo.
La maestra Patrizia nei giorni precedenti aveva preparato i bambini con lezioni di scienze davvero appassionanti.
La gita però è andata diversamente ...
I bambini alle 8.00 erano già tutti pronti sul pullman, arrivati allo zoo hanno iniziato il loro giro.
Prima tappa: le giraffe.
Mentre i bambini erano lì davanti alla gabbia intenti ad ascoltare la guida, ecco che arrivano le due giraffe Colli e Lunghi. Le due giraffe  alla vista dei cappellini verdi dei bimbi, credendoli foglie giganti, hanno cominciato prima a leccarli poi ad uno ad uno glieli hanno sfilati e hanno iniziato a masticarne qualcuno.
Seconda tappa: le scimmie.
Le scimmie che vivono nello zoo sono molte, quella mattina sembravano sparite. I bambini guardavano giù dietro la grande roccia niente. All'improvviso una pioggia di noccioline comincia a colpire i bambini e addirittura volano delle bucce di banana!
La povera Annina, la bidella che li accompagnava, ne prende una in pieno e scivola. Sapete dove è andata a finire? Davanti alla gabbia della puzzola, che ne ha subito approfittato per farle sentire il suo profumino.
Terza tappa: gli elefanti.
Nello zoo vivono Dumbo, la sua compagna Smilza e il piccolo Cucciolo, nato da solo un mese. "Piccolo" per modo di dire perché quando è nato pesava  già 120 Kg. I bambini sono entusiasti perchè per la prima volta possono vedere gli elefanti da così vicino. Dumbo si avvicina al fossato per farsi ammirare poi con la proboscide comincia a soffiare sabbia e acqua addosso ai bambini. Pensando fossero i suoi cuccioli, forse un po’ troppi rispetto a quelli che ricordava di avere, li voleva proteggere dal sole caldo di quella giornata.
Finalmente, per la maestra, era arrivata l'ora della merenda. Un po' di relax cosa altro poteva succedere? I bambini corrono a recuperare i loro zainetti, le merende però sono sparite, le caprette approfittando della loro assenza ne hanno fatto una scorpacciata.
La gita prosegue ...
Quarta e ultima tappa: i delfini.
Nella grande vasca vivono dieci delfini, la loro passione sono i salti e la palla.
I bambini si avvicinano, forse un po' troppo alla vasca, tutti elettrizzati. I delfini allora cominciano a nuotare e a saltare e ...  SPLASH una bella doccia.
I capelli della maestra Patrizia, che il giorno prima aveva passato un intero pomeriggio dal parrucchiere, in un colpo tornano ricci come molle.
Per i bambini è stata una giornata indimenticabile: merenda a base di noccioline recuperate dall'attacco delle scimmie, fango per proteggersi dal caldo del sole e infine bagnetto.
Unico inconveniente dover fare il viaggio di ritorno con i finestrini del pullman aperti la povera Annina aveva addosso ancora il profumo della puzzola.

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